Flash Art Italian Edition

Archivé depuis #346 Ottobre - Novembre 2019 L’archive moderne
17 numéros
Dal 1967, Flash Art è sinonimo di una prospettiva all'avanguardia sull'arte contemporanea e sul panorama artistico globale. Attualmente attiva con l'edizione internazionale e italiana, la rivista continua – dopo più di cinquant'anni – l’analisi e la documentazione di pratiche artistiche e avvenimenti spaziando da ambiti conosciuti ad altri più sperimentali, pubblicando saggi dei più autorevoli critici e osservatori insieme a statements di artisti e progetti speciali concepiti esclusivamente per la rivista.

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Dernier numéro
Il 30 ottobre del 1976, al Museo d’Arte Moderna di Bologna, si tiene la performance Io mescolo tutto: Cocaina, Frà Angelico di Gina Pane. La ferita, elemento già presente nella pratica di Pane, diventa un mezzo per “sovvertire la gerarchie delle principali componenti del suo lavoro, quali pittura e gestualità, e mostrare le capacità di queste ultime di fondersi ed evolvere l’una nell’altra”. Nel TIME MACHINE dedicato all’artista ­– accompagnato da una conversazione di Pane con Helena Kontova tratta da Flash Art Italia no. 92-93 Ottobre–Novembre 1979 e da alcuni documenti d’archivio – Caterina Iaquinta esplora l’utilizzo della ferita come segno generatore di un dialogo e i molteplici riferimenti (da Beato Angelico a Kazimir Malevič) che hanno guidato l’artista. 
 
Io mescolo tutto rappresenta la “traccia” di questo numero autunnale di Flash Art Italia: un tentativo di indagare la collisione tra linguaggi, media e tecniche differenti nelle opere di artiste e artisti contemporanei. All’interno di questa ricerca rientra a pieno titolo il lavoro di Alessandro Di Pietro, cover story di questo numero, che nelle sue installazioni e nei suoi film mescola riferimenti artistici, filosofici e letterari alimentando una pratica che “somiglia a un ordigno esploso in mille frammenti”. In conversazione con Vincenzo Di Rosa, Di Pietro racconta il suo ultimo progetto, Ghostwriting Paul Theck: Time Capsule and Reliquaries (2020-in corso), approfondisce l’operazione di hacking storiografico compiuta sull’opera di Thek e ripercorre la genesi di Race of a Hippie (2023): un video nel quale convivono found footage e scene del ritrovamento dei lavori “attribuiti” all’artista statunitense. 
 
Mescolando più linguaggi – disegno, incisione, ricamo, ceramica, stampa monotipo, mosaico – la pratica di Gaia Vincensini “è fatta più di ‘insieme’, meno di ‘io’”. L’interdipendenza tra oggetti, cultura visuale e tecnicismi arcaici viene analizzata dall’artista in una conversazione con Eleonora Milani. Una compenetrazione tra linguaggi diversi si ritrova anche nel lavoro di Rebecca Moccia: video in presa diretta, documenti e termografie costituiscono l’installazione Ministeries of Loneliness che, come scrive Vincenzo Estremo, “si arricchisce del portato storico atmosferico dello spazio in cui è inserita, appropriandosi dell’ex funzione industriale dell’ufficio di Fondazione ICA Milano”.
 
Il primo episodio della rubrica Brand New è dedicato a Leonardo Pellicanò che nei suoi dipinti, come scrive Giorgio Di Domenico, mette assieme differenti piani narrativi stabilendo connessioni sotterranee e indirette “tra momenti della storia e del presente, tra personaggi e stati emotivi”. Secondo Valentina Bartalesi, invece, la pittura di Cecilia De Nisco può essere collocata in “una condizione di sospensione esito di una miscellanea ponderatissima di fattori”. Camille Henrot, infine, in una conversazione con Estelle Hoy, affronta la genesi dei dipinti esposti nella mostra “Jus d’Orange” presso ICA Milano da fine settembre, dove immagini e parole si confondono e vanno alla ricerca di nuovi significati.
 
Il Critic Dispatch di questo numero è dedicato alla 18a Mostra Internazionale di Archiettura di Venezia, e ospita un’ampia riflessione di Manuel Orazi intitolata “Architetti senza architettura”.
 

Recensioni
Jason Martin “Reminescence” Galleria Christian Stein, Milano di Federica Boragina / Lydia Ourahmane “Polvere” Ordet, Milano di Giovanna Manzotti / Giuliana Rosso “Bored Bones” The Address, Brescia di Michela Ceruti / Francesco João “Seven Segment Display” Fondazione Zimei, Palazzo Cavallerini Lazzaroni, Roma di Marta Silvi / Alice Visentin “The morning tide of moods” Lateral, Roma di Aurora Riviezzo / Straperetana 2023 “Ultramoderne”, Pereto di Manuela Pacella / “La sostanza agitata” Palazzo Colicola, Spoleto di Simone Ciglia / Veronica Bisesti “Dove brulica l’altrove” Galleria Alfonso Artiaco, Napoli di Giulia Pollicita / Kazuo Miyamoto Museo Madre, Napoli di Sara Dolfi Agostini / Aria Dean “Wolves” Progetto, Lecce di Olamiju Fajemisin / Agostino Iacurci “Dry Days, Tropical Nights” Torre di Largo Treves, Milano di Virginia Lambertucci

Sujets: Art And Design, Art, Lifestyle

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  • Premier numéro: #346 Ottobre - Novembre 2019
  • Dernier numéro: #362 Autunno 2023
  • Nombre de numéros: 17
  • Publié: Pas fixé